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Counseling Day 2023


 
Sulle associazioni dei professionisti senza albo la politica non decide. O forse semplicemente non si decide, visto che anche in presenza delle leggi queste non vengono applicate. Come nel caso del riconoscimento delle associazioni previsto dal dlgs 206/2007. Sulla situazione di stallo abbia messo a confronto Giuseppe Lupoi e Arvedo Marinelli, rispettivamente presidenti del Colap e dell´Ancot.

Domanda: Presidente, sono passati ormai alcuni anni dall´emanazione del dlgs 206/2007 e al momento ci risulta che soltanto sei delle oltre 70 associazioni che hanno presentato la domanda al ministero di giustizia abbiano concluso l´iter con l´emanazione - il 4 ottobre scorso - del decreto di annotazione nel registro delle associazioni rappresentative a livello nazionale delle professioni non regolamentate. Che fine hanno fatto tutte le altre? Perché questo blocco?

Risponde Lupoi: Al momento sappiamo che 14 associazioni del CoLAP, comprese le tre sigle dei tributaristi, hanno superato la conferenza dei servizi e sono in attesa della firma del Guardasigilli, che non sappiamo perché non arrivi. Sul lato del Cnel, la scorsa settimana ho incontrato il presidente Casadio che mi ha promesso che entro il mese porterà a compimento l´attività istruttoria di circa 20 associazioni. Mi auguro che avvenga davvero.

Risponde Marinelli: La politica e il governo hanno altri problemi purtroppo. Il ministro di Giustizia dovrebbe firmare un decreto per il 'NULLA OSTA' e per il quale ci hanno anche chiesto la marca da bollo.

Domanda: Se da un lato il decreto 206 si accompagna a un cronico ritardo dall´altro sembra che in Commissione attività produttive alla Camera la discussione sulla regolamentazione delle associazioni stia proseguendo con passo spedito. Alcuni mesi fa è stato costituito un comitato ristretto per l´esame delle proposte di legge presenti e nel mese di febbraio il CoLAP è stato chiamato in audizione per un confronto sul tema. Quali sono le vostre aspettative?

Risponde Lupoi: L´incontro presso la commissione attività produttive è stato molto stimolante: l´inusuale ampia presenza politica e l´interesse dimostrato mi ha personalmente rincuorato di tutte quelle occasioni in cui alle audizioni sulla riforma c´erano sempre i soliti, più preoccupati a bloccare la riforma che a fare passi in avanti. La commissione si è dimostrata seriamente intenzionata a portare avanti una proposta di legge sulla regolamentazione delle associazioni professionali. Ci è stato proposto di presentare un testo che in un qualche modo risultasse il giusto compromesso tra quelli presenti in commissione. Il CoLAP ha accolto con favore la richiesta e, in accordo con le altre associazioni di settore, già la scorsa settimana ha trasmesso un buon testo condiviso alla commissione. Vengono confermati i principi ispiratori della nostra battaglia (riconoscimento delle associazioni professionali e attestato di competenza) così da poter assicurare ai cittadini la giusta garanzia della qualità della prestazione offerta dai professionisti associativi. Ritengo che il testo sia un buon punto d´incontro e che per la prima volta non dobbiamo scontrarci con il sistema degli ordini volto a eliminare il sistema duale che abbiamo conquistato. Sono fiducioso per una positiva conclusione dell´iter.

Risponde Marinelli: L´Ancot ha contribuito alla stesura di un´unica proposta di legge che è stata presentata alla Commissione attività produttive alla Camera. CoLAP e Assoprofessioni-Cna hanno messo da parte le diversità per trovare punti in comune di reciproca soddisfazione. Tutti ora ci auguriamo che la X Commissione mantenga le promesse fatte. Resta sempre il timore che il Ministero di giustizia approvi la riforma dell´avvocatura che, riservando la consulenza legale, possa divenire un pericoloso precedente per l´attribuzione di altre riserve.

Domanda: Come avrà avuto modo di leggere nelle pagine dei quotidiani di questi giorni la Cassazione con la sentenza numero 10100 dell´11 marzo ha stabilito abuso di professione l´esercizio da parte di un consulente del lavoro dell´assistenza fiscale nei confronti di professionisti e aziende, attività giudicata tipica dei commercialisti. La sentenza stabilisce quindi che ciò che qualifica una libera professione non sia solo l´attività riservata per legge ma anche quella cosiddetta tipica. Cosa ne pensa?

Risponde Lupoi: È semplicemente una sentenza sbagliata. Capita. La Magistratura ha sempre affermato che una cosa sono le riserve di legge e altro sono le attività tipiche. Potremmo dire che non tutto il male viene per nuocere: la sentenza ha squarciato anche il mondo ordinistico con avvocati e consulenti del lavoro contro i commercialisti e la buona idea della Calderone di autodenunciarci tutti.

Risponde Marinelli: Le riserve non le può stabilire una sentenza in totale controtendenza con tante altre della Cassazione e della Suprema corte costituzionale. Quindi noi siamo assolutamente tranquilli perché le attività non riservate restano libere come lo sono sempre state.

titolo: Associazioni, tutto tace
autore/curatore: Vito Mastrococco
fonte: Italia Oggi
data di pubblicazione: 14/04/2011
tags: associazioni, colap, giuseppe lupoi, 206/2007

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